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Sui monti a cavallo

Settantacinque giornate in sella a un cavallo e altre 25 dedicate agli incontri con i ragazzi per un totale di 100 giorni che si fanno simbolo di collegamento tra due Parchi Nazionali italiani che, quest’anno, festeggiano il centenario. Paola Giacomini ha pensato di rendere omaggio così al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e a quello del Gran Paradiso: unendoli in un viaggio alla riscoperta dei milleottocento chilometri che li separano, toccando tutte le aree protette sul percorso in compagnia di Custode, cavallo originario delle steppe asiatiche che, come dice lei, rappresentano “un mezzo di trasporto antico in un mondo nuovo”.

Il progetto si chiama “Dietro la cartolina” e inizierà ufficialmente il 15 giugno da Pescasseroli in Abruzzo per concludersi il 18 settembre al Colle del Nivolet, un valico alpino situato nelle Alpi Graie, tra Valle d’Aosta e il Piemonte nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove Paola farà evaporare il contenuto di una borraccia riempita con gocce di acqua provenienti da tutto il tragitto su un fuoco acceso in un braciere per l’ultima notte di bivacco.

“La mia speranza è che il vapore possa trasformarsi in nuvola capace di portare neve al ghiacciaio del gran Paradiso che è così stanco di questo caldo senza senso”, dice.

Classe 1979, Paola nasce a Torino, ed è la più grande di quattro fratelli tutti maschi con cui cresce in una fortissima sintonia di protezione. “Oggi posso dire di essere un’errante, sia perché viaggio, sia perché, come essere umano sbaglio”, racconta. “Ma nel mio vagare, forse, sono solo alla ricerca della strada che mi porti a raggiungere posti che non conosco attraverso la via più confortevole in una continua ricerca di punti di squilibrio, che mi permettano di raggiungere poi l’equilibrio”. Da che ha memoria, Paola è sempre stata una bambina sognatrice, con gli occhi incollati al cielo.

Ma il suo primo vero viaggio avviene nel giugno del 1992 quando ha solo 12 anni. Durante una vacanza con la famiglia al Col di Thures, sopra Bardonecchia, avviene l’incontro Mauro Ferraris, uomo di montagna e appassionato di cavalli. Un colpo di fulmine. È proprio lui il pioniere dell’equitazione alpina in Italia e ha ispirato, nel 1981, la nascita dell’associazione Alpitrek che ha fatto del trekking a cavallo in ambiente montano un autentico stile di vita, a metà strada tra l’auto-disciplina dello scoutismo e le suggestioni culturali degli indiani ribelli. Per Alpitrek il cavallo è tutto: “fine e mezzo”. Paola capisce che quella è la sua strada, così a 18 anni comincia a frequentare a un corso di equitazione tradizionale, con l’idea di andare poi da Mauro conoscendo almeno l’abc. Poi, finalmente, il trasferimento a Giaveno e la frequentazione della scuola. “Ho sognato fin da subito di viaggiare a cavallo. Avevo letto un articolo di una coppia francese che aveva attraversato le Montagne Rocciose e le Ande con con tre cavalli passando per la Terra del Fuoco. Mi sono immediatamente innamorata del progetto e, mettendo insieme nella mia testa Mauro, il cielo e questi due, ho sognato di farlo anche io. Il mondo è fatto di poche persone che si assomigliano e si cercano. Alla fine, in un modo o nell’altro, queste anime si incontrano”.

La prima cavalla di Paola si chiama Isotta ed è insieme a lei dal 2005. Paola e Isotta hanno attraversato le Alpi in lungo e in largo e affrontato lunghi viaggi come, nel 2006, i 500 km dalle Alpi torinesi a Santiago de Compostela, nella Spagna atlantica, più altri nove viaggi, con distanze tra i 500 e i 2.000 chilometri in Francia, in Italia e su tutto l’arco alpino. Dieci anni dopo sono ancora loro due le protagoniste del progetto “Sentieri da lupi”: 2200 km di traversata delle Alpi a cavallo, incontrando persone legate al ritorno del lupo.
“Il cavallo è un animale ponte: quando sei in sella, i piedi non toccano a terra e sei proiettato verso il cielo. Anche in cima a una montagna, sarai sempre un metro più alto del punto più elevato e questo ti dà la sensazione di poter davvero toccare quello che c’è sopra di te, un desiderio che ho da sempre, fin da quando ero bambina: toccare il cielo con un dito”.

Poi tra il 2018 e il 2019 Paola parte per un altro viaggio “Mare di erba”: 9500 km dalla Mongolia all’Europa con due cavalli mongoli, di cui uno è proprio Custode, il suo compagno di viaggio di questa estate. “Custode ha nove anni, è bulano, forte, con sguardo di capriolo. So di poter contare su di lui e lui conta su di me”, dice. Durante il percorso saranno numerosi i parchi che toccherà l’itinerario (Sirente-Velino, PN Abruzzo-Lazio-Molise, PN Majella, PN Gran Sasso, PN Monti Sibillini, PN Foreste Casentinesi, Tosco-Emiliano, Ticino, Po e Confluenze, PN Val Grande, PN Gran Paradiso) ed è previsto un giorno di sosta nei centri visite di ognuno per incontrare i ragazzi e discutere con loro i tre temi del viaggio: il ghiaccio che se ne va, il lupo che torna e la foresta che cambia. L’equipaggio consiste in un cavaliere e un cavallo. La progressione prevede otto ore di marcia giornaliere con una media di ventotto chilometri al giorno e un’ora di pausa a metà tappa con le dovute variabili in base alla stagione e alle condizioni meteo.
“Ci ho messo qualche mese a organizzare questo viaggio, l’Appennino lo conosco poco e ho dovuto appoggiarmi a persone locali che mi aiutassero con la pianificazione”, racconta Paola. “Questo mi ha permesso anche di conoscere nuove persone e farmi nuovi amici alcuni dei quali mi accompagneranno per un pezzo di sentiero”. E altri amici saranno ad aspettarla a Ceresole Reale dove arriverà con una borraccia piena di storia e buon augurio per luoghi che hanno sete di esperienze e riscoperta.

Un articolo su Paola, sempre a cura di Sara Canali, è uscito su:

https://www.marieclaire.it/attualita/news-ppuntamenti/a40204798/cavallo-viaggio/

Sara Canali
Le montagne non si muovono, ma se le racconti, arrivano ovunque in un sussurro. Questo credo sia il potere delle storie ed è proprio questa convinzione che mi ha portata a dedicare la mia vita alle parole scritte. Nata in provincia, cresciuta tra Italia e Francia, sono approdata in città, a Milano, dove vivo tutt'ora e da qui lavoro come giornalista freelance collaborando con alcune riviste nazionali generaliste (come Vanity Fair, GQ, Marie Claire) e altre più verticali (come Outdoor Magazine e Race Ski Magazine). Appassionata di teatro, buon cibo e sport, fatico a stare seduta e mi sento in prigione se non posso stare all'aria aperta almeno un'ora al giorno.

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